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Lo scenario del vangelo di questa prima domenica di Quaresima è il deserto, luogo in cui Israele è stato messo alla prova e ha fallito perché non si è fidato di Dio. Il deserto è anche il luogo in cui Gesù tentato come tutti, risulta invece vincitore perché si è messo totalmente nelle mani del Padre suo.

Marco non precisa il contenuto delle tentazioni di Gesù; presenta invece il tempo passato da Gesù nel deserto come un periodo prolungato di tentazione.

In questa domenica siamo messi di fronte ad una verità della nostra esistenza cristiana: dobbiamo fare i conti con la tentazione, che fa parte della nostra vita. Senza scandalizzarci, senza impaurirci, senza piangerci addosso.

Essa è legata alla nostra fragilità, ai luoghi sensibili dell’itinerario del nostro vivere, quando più che mai sperimentiamo la fame e la sete, la solitudine e l’abbandono. È lì che il deserto manifesta tutta la sua forza, il calore implacabile che secca ogni cosa, lo scoraggiamento che si fa disperazione, disillusione e disincanto.

La tentazione è legata alla nostra debolezza, alla debolezza del corpo e dell’anima, dell’intelligenza e della volontà.

In questo contesto siamo chiamati a lottare, con determinazione e lucidità, con perseveranza e fortezza, a vagliare e a discernere, e a compiere scelte importanti e decisive.

Qual è la risorsa segreta che permette a Gesù di vincere la tentazione, di attraversare vittorioso il tempo della prova? Non la sicurezza riposta in se stesso, ma la fiducia incrollabile nel Padre suo, nel suo amore, nella sua vicinanza. È la stessa strada che possiamo percorrere anche noi: percorso di abbandono fiducioso a Colui che ci ha chiamati ad una vita nuova e ci ha rigenerati ad una speranza viva proprio attraverso il vangelo di Gesù.

È questa Buona Notizia di un Dio che prende a cuore la nostra sorte a farsi faro che ci accompagna nell’oscurità di ogni tempesta; a questa luce siamo chiamati a rivolgere i nostri occhi, a convertire i nostri cuori.

Stando di fronte alla tentazione, Gesù comincia a ricostruire quello che era danneggiato e compromesso. Marco, contemplandolo come da lontano, annota suggestivamente che “stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”. È un’immagine di riconciliazione e di pace: Gesù è prototipo di un’umanità riconciliata con il cielo e con la terra, centro del cosmo senza esercitare un dominio feroce. Gesù ci invita a credere nella possibilità di essere così, anche nei deserti della nostra esistenza, fatti di tempi frettolosi, di relazioni aride, della tentazione di vivere esclusivamente di produzione e consumo.

La Quaresima, offrendoci tempi e spazi di preghiera, di digiuno, di elemosina (cioè di tempo sottratto all’agire frenetico, di autolimitazione nei desideri smodati, di attiva ricostruzione di solidarietà con i fratelli), configura anche noi, a immagine di Gesù, come segni di riconciliazione, germogli dell’umanità nuova.

A noi la scelta: nascondere a noi stessi e agli altri la nostra fragilità, nutrendola di false sicurezze, di sottile dominio e di mondana vanità o nutrirla della verità dell’acqua del battesimo: siamo figli amati e benedetti, siamo familiari di Dio, siamo desiderati e voluti. Non è abbassando gli altri che troviamo il nostro vero valore, non sono le cose che fanno brillare i nostri occhi e il nostro volto, non è l’applauso a far gioire il cuore dell’uomo, ma la certezza che il Signore scommette su di noi, ci tiene per mano; nei suoi occhi vediamo il capolavoro di bellezza che possiamo diventare.


 

PREGHIERA

Il deserto non mi fa più paura.

Gesù cammina tra le dune della mia anima,

si china, raccoglie una manciata di sabbia

e la fa scorrere tra le sue mani.

La mia fragile vita scorre sotto lo sguardo di Gesù,

è rinnovata dalla sue mani sante e benedicenti

che non imprigionano, ma donano la vera libertà.

Deserto, in cui mi accarezza la brezza lieve

e ristoratrice del Vangelo, in cui un’oasi di pace,

nel silenzio, mi accoglie e mi rassicura.

Immergo il cuore nel nuovo Giordano, che è Cristo,

mi immergo, e rinasco alla vita, vincitore con Lui.


 

La settimana in parrocchia

Domenica     ore 16,00  Pellegrinaggio al Cimitero

Martedì        ore20,00  Cammino di preparazione al matrimonio

Mercoledì   ore17,00  Incontro Donne ACI

Giovedì        ore 19,30  In ascolto della Parola 

Venerdì       ore 16,00  Catechismo e Via crucis Ragazzi

                      ore 18,00  Via crucis e S. Messa

Sabato        ore 16,00   Catechismo - Incontro Giovani/Giovanissimi                         

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