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Celebrazione del Matrimonio
nella chiesa parrocchiale di San Rocco in Scordia(musica, fiori, foto)

 

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Il Sacramento del Matrimonio perché sia celebrato correttamente e convenientemente prevede il rispetto di norme antiche e attuali insieme, alle quali si aggiungono le regole del buon senso e del buon gusto che vogliono che il tutto avvenga all'interno di un'atmosfera sobria e confacente all’importanza del Sacramento stesso.

«È stato elevato da Cristo alla dignità di sacramento il patto matrimoniale con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati», recita il Catechismo della Chiesa cattolica.

  • Il Parroco avrà cura che ogni celebrazione nuziale abbia la dignità e la sobrietà che conviene ad una celebrazione festiva. “Nella celebrazione del matrimonio … non si faccia alcuna distinzione di persone private o di condizioni sociali, sia nelle cerimonie che nell'apparato esteriore” (Rito del matrimonio, n. 12).
  • I1 Parroco si adoperi per eliminare gli inconvenienti del lusso e dello spreco ed educhino gradualmente i fedeli ad un senso di solidarietà e di riguardo verso coloro che hanno minori disponibilità economiche, per non favorire uno spirito di pericolosa emulazione e per un senso di rispetto al luogo sacro.
  • Gli sposi siano invitati a fare delle loro nozze anche un'occasione di carità verso i più bisognosi, suggerendo loro gesti di attenzione e di condivisione per i fratelli più poveri, per chi è più abbandonato (Dir. Past. n. 78).
  1. La musica durante la cerimonia dovrà essere consona al periodo liturgico, alla natura del rito e alle sue singole fasi. La scelta dell’organista è lasciata ai nubendi; è opportuno che canti e musiche siano concordati previamente con il Parroco.

In questa chiesa sono ammessi:

  • un Coro, più o meno numeroso, per i i canti, che possono anche essere accompagnati anche da chitarra;
  • il suono dell’organo o strumento similare (pianola).
  • Non sono ammessi per la celebrazione altri strumenti musicali o cantanti con impostazione lirica della voce proprio per non trasformare in concerto la celebrazione.
  • È opportuno che l’organista non suoni durante la preghiera eucaristica ma che si attenga ai momenti essenziali della celebrazione: ingresso degli sposi, Alleluia, offertorio, Santo, Agnello di Dio, Comunione, conclusione e uscita degli Sposi. Durante la firma dell’atto del matrimonio si può eseguire un canto o un brano musicale.
  1. Anche la scelta del fiorista è lasciata ai nubendi. Il fiorista si accordi con il Parroco perché la decorazione floreale sia contenuta e sobria, consona alla solennità e all’ambiente circostante.

In questa chiesa sono ammessi:

  • L’addobbo di fiori dei luoghi liturgici della celebrazione: l’altare, l’ambone, il banchetto degli sposi;
  • si può anche ornare la croce e l’altare del fondo.
  • Per significare l’evento anche esternamente alla chiesa, si possono prevedere due composizioni floreali davanti alla porta della chiesa.
  • Il sagrato e la scalinata resteranno pertanto liberi da fiori o da altro.
  • I sacchetti per il riso siano predisposti possibilmente ai piedi della scalinata.
  • Si raccomanda la sobrietà e il bon ton anche sotto i gradini della chiesa.
  • I fiori della chiesa sono da considerarsi prevalentemente un dono da lasciare alla fine del rito; non è di buon gusto portarli via dopo la celebrazione


Spese per la celebrazione

1. Mentre si riconosce e si riconferma il principio che il conferimento dei sacramenti non ha e non può avere un corrispettivo in denaro, è doveroso tuttavia sottolineare che gli atti preparatori e la celebrazione stessa del matrimonio comportano inevitabili e ben precise spese dovute.

2. I fedeli, secondo l'insegnamento della Chiesa, devono essere educati non solo al dovere di giustizia per retribuire le spese vive del loro matrimonio, ma anche alla sensibilità cristiana di aiutare la comunità ecclesiale con libere offerte, secondo la propria generosità, possibilità e disponibilità.

3. La preparazione e la celebrazione del matrimonio comportano inoltre delle spese reali, sia per i servizi (moduli, documentazione, personale d'ufficio, comunicazioni varie, ecc.), sia per le necessità di culto e di personale (pulizia, energia elettrica, manutenzione del luogo sacro, tappeti, ecc.). Da qui nasce l’obbligo di giustizia che non si può e non si deve disattendere.

4. Pertanto pur orientandosi ad una libera offerta per la prestazione di ciò che riguarda il decoroso svolgimento del rito nuziale, si dovrà provvedere alle spese per i servizi a cui sono coinvolti diverse persone. Rimane pertanto valida la richiesta di un contributo, che in questa parrocchia si quantifica in € 200, non solo per venire incontro alle necessità del luogo di culto, ma anche per sensibilizzare i fedeli ai bisogni della Chiesa locale nella quale sono inseriti. A questo infatti è orientato il contributo richiesto per lo svolgimento del matrimonio.

L'offerta data in occasione della celebrazione, anche quando è determinata, in nessun modo può considerarsi come corrispettivo di una concessione di uso temporaneo della chiesa o di un servizio (cfr. can. 1264, 2 C.J.C.).

5. Agli sposi sarà fatto presente il dovere di giustizia di coprire almeno le spese vive sostenute dalla Parrocchia, a meno che la loro condizione sociale non permetta neppure questa modica contribuzione.

 

INDICAZIONI CIRCA IL COMPORTAMENTO DEI FOTOGRAFI E OPERATORI video DURANTE LA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO

I - Indicazioni di carattere generale

  1. Va tenuto presente che la celebrazione del sacramento non è una cerimonia esteriore o uno spettacolo, ma è azione sacra, in quanto azione di Cristo e della Chiesa, sua sposa", (cfr. Cost. sulla Liturgia del Conc. Vat. II, n. 7). Durante il suo svolgimento il fotografo e l’operatore video devono agire con la più grande discrezione e con il massimo rispetto, per non distogliere l'assemblea da una partecipazione attiva, consapevole, comunitaria e soprattutto interiore (ivi, n. 14).
  2. Non solo il modo di comportarsi, ma anche il modo di vestire deve essere tenuto in conto.
  3. Durante la celebrazione vanno evitati il più possibile gli spostamenti da una parte all'altra della chiesa, spostamenti che creano confusione e disagio, specialmente se sono fatti di corsa o passando ripetutamente davanti l'altare e in mezzo all'assemblea. Se è necessario muoversi, bisognerà farlo passando lungo le navate laterali e alla fine dei posti riservati ai fedeli.
  4. L'uso del flash è da adottare con la massima discrezione; si evitino luci fisse di alto potenziale, camere fisse per riprese o altri strumenti analoghi. Questo ingenera infatti non poco disagio e crea confusione, riducendo la celebrazione ad una sorta di spettacolo.
  5. Il fotografo non dimentichi, soprattutto se è credente, che anch'egli, durante la celebrazione, è chiamato a prendervi parte attivamente con un comportamento corretto. In tal modo egli potrà offrire una buona testimonianza di fede, e anche suscitare e sostenere la partecipazione dei fedeli.
  6. Per il servizio fotografico e le riprese in questa chiesa è consentita la presenza di un solo fotografo, di un aiutante e di un solo operatore video.
  7. Prima che inizi la celebrazione, il fotografo e l’operatore video prendano accordi con il sacerdote celebrante, in modo da intervenire con le riprese solo nei momenti previsti e che verranno appresso descritti.

II - Indicazioni Pratica circa i vari momenti della celebrazione

1. Durante i riti di introduzione

I riti d'introduzione comprendono il saluto iniziale del sacerdote, l'atto penitenziale, il Gloria (quando c’è), l'orazione del sacerdote, detta Colletta. Lo scopo di questi riti è che i fedeli, riuniti insieme, formino una comunità (cfr. Ist. gen. del Messale, n. 24). Dal buon avvio di questo primo momento dipende molto dello svolgimento seguente della celebrazione. Occorre avere molta avvertenza, sia da parte del sacerdote celebrante, sia di coloro che svolgono un servizio nella celebrazione, affinché si crei subito il clima giusto: raccoglimento, attenzione, partecipazione, ecc. E ciò non è facile perché molti invitati si sentono piuttosto spettatori curiosi che non fedeli partecipi dell’azione sacra.

Dopo aver ripreso con qualche foto l'ingresso degli sposi e il reciproco saluto, bisognerà che il fotografo e l’operatore di ripresa evitino di fare riprese, specialmente durante l'atto penitenziale: è un momento in cui si esige il silenzio e il raccoglimento per riconoscere e confessare i propri peccati, condizione indispensabile, questa, per essere degni di celebrare l'Eucarestia.

2. Durante la liturgia della Parola

Dopo i riti introduttivi inizia la Liturgia della Parola. È un momento molto importante perché “nelle letture che poi vengono spiegate nell'omelia, Dio parla al suo popolo, gli manifesta il mistero della redenzione e della salvezza e offre un nutrimento spirituale” (cfr. Ist. gen. del Messale, n. 33).

È dalla Parola di Dio che prendono significato i Sacramenti. Per questo è necessario che gli sposi e tutti i fedeli ascoltino senza distrazione la parola di Dio, per poter dare ad essa la propria risposta di fede e di preghiera e per comprendere bene il senso e il valore di ciò che si sta compiendo.

I1 fotografo e l’ operatore di ripresa, in questo momento, non farà fotografie e non si muoverà per la chiesa, in modo da consentire un ascolto religioso del messaggio che si proclama e una risposta corale ad esso.

3. Durante il rito del matrimonio

Dopo l’ascolto della Parola si svolge il Rito del Matrimonio propriamente detto che comprende tre momenti: le tre domande che il sacerdote rivolge agli sposi per accertare davanti all’assemblea la sincerità delle loro intenzioni e la consapevolezza degli impegni che stanno per assumersi, l’espressione del consenso, la benedizione e lo scambio degli anelli. Tutto si conclude con la Preghiera dei fedeli.

È legittimo che a questo punto si scatti qualche foto come ricordo del momento sacramentale: lo stesso vale per le riprese. Il vero professionista lo farà tuttavia con delicatezza e sobrietà, e secondo le indicazioni generali messe in risalto al n. I.

4. Durante la presentazione dei doni

Il rito della preparazione dell’altare e la presentazione dei doni (impropriamente chiamata offertorio), che segue la liturgia del matrimonio, è un momento di meditazione e di riposo. Tutti siedono, in un atteggiamento di preghiera. Pur nella brevità del tempo, si potrà scattare qualche foto ai parenti e testimoni, evitando di farlo all’inizio.

5. Durante la preghiera eucaristica

Dopo i cosiddetti riti offertoriali inizia la parte più importante della celebrazione. È la preghiera eucaristica, che inizia con le parole del sacerdote: “Il Signore sia con voi. . . In alto i nostri cuori ecc.” e si conclude con l’acclamazione “Per Cristo, con Cristo, in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente nell'unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli”, a cui l'assemblea risponde “Amen”.

È la “preghiera di azione di grazie e di santificazione” (Ist. gen. del Messale, n. 54) che il sacerdote dice a nome di tutta la comunità per ringraziare Dio e nella quale il pane e il vino diventano il corpo e il sangue di Cristo e quindi si rinnova e si offre il sacrificio di Gesù. un momento che esige la massima partecipazione interiore e il più grande raccoglimento.

Perciò non è bene fare fotografie e riprese.

6. Durante i riti di comunione

Seguono un insieme di riti chiamati di Comunione. Iniziano con la recita comunitaria del Padre nostro che è l’orazione che caratterizza i cristiani; c’è poi la preghiera per la pace e lo scambio del gesto destinato ad esprimerla; si fa quindi la Comunione degli sposi e degli altri fedeli. Tutto si conclude con l’Orazione dopo la comunione e la Benedizione.

Si possono riprendere lo scambio di pace e la comunione degli sposi; si eviterà però d’intervenire dopo la comunione, nell’attimo di silenzio che segue la comunione, lasciando che gli sposi, in quel momento, si raccolgano nella preghiera e non siano disturbati o distratti da altre preoccupazioni.

7. Durante le firme, il congedo e l'uscita dalla chiesa

La celebrazione propriamente detta è ormai conclusa. È possibile scattare delle foto e riprendere la Lettura dell’Atto di Matrimonio, della firma degli sposi e dei testimoni, l’uscita dalla chiesa. La gestione teatrale di questo momento non compete né al fotografo né a colui che fa le riprese; questo momento va vissuto senza enfasi speciale, quasi fosse il centro della celebrazione. È bene non sostare in chiesa alla fine del rito per non creare confusione.

Foto di gruppo e dei saluti tra gli sposi e amici si facciano fuori dell'ambiente sacro.

 

 

Per presa visione e impegno

Gli sposi _______________________________  _________________________________

Il Fotografo _______________________________________

L’operatore video ___________________________________

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