In parrocchia con i ragazzi dell'ACR, nel corso del Domenicando, ci siamo fermati a riflettere su ciò che è veramente necessario per raggiungere la pace, ovvero quali sono per loro i diritti più importanti, essenziali. Innanzitutto è emerso il diritto alla famiglia: per i nostri ragazzi avere la pace significa soprattutto avere una famiglia alla spalle, un a famiglia che li sappia far crescere (diritto alla crescita), che li sappia educare e far maturare, attraverso un luogo ed uno spazio ben specifico che è la casa (diritto alla casa).

Queste scoperte le abbiamo voluto condividere nel corso della Marcia della pace 2012 dello scorso 29 gennaio a Caltagirone. Una marcia della pace decisamente in salita, visto che si è snodata sulla scalinata più famosa della Diocesi, la scalinata di Maria SS. del Monte, in una freddissima giornata. E cosi anche l'Azione Cattolica ha voluto scalare la sua montagna, fermandosi ad osservare quanti diritti oggi vengono tacitamente negati.

E su in alto l'incontro con l'Altissimo; siamo stati accolti nella parrocchia ex matrice, per celebrare l'Eucaristia con i nostri assistenti. Attraverso l'incontro reale con Lui abbiamo avuto la possibilità di capire che  la pace è un dono, ma è anche cammino a cui tutti dobbiamo aspirare, con l'incorag-giamento vicendevole.

Dopo la Messa tutti giù … per le scale, verso il centro della città a gridare in coro slogan e canti sulla pace.

Nel corso di pomeriggio i ragazzi dell'ACR  si sono divertiti con un coinvolgente Gioco dell'oca basato proprio sul tema dei diritti, dai quali sono emersi che strumenti essenziali per il raggiungimento della pace sono la gratuità e la compagnia.

Mentre i giovani si sono fermati con una riflessione guidata dall'Avv. Francesco Campagna sugli ideali di pace e di giustizia che vanno trasmessi in luoghi legati alla cittadinanza e alla scuola.

Infine gli adulti hanno avuto la possibilità di riflettere attraverso l’esperienza della coppia Amore di Caltagirone, su la storia di genitorialità con l’affidamento di un bambino proveniente dall'Ucraina. Abbiamo così riflettuto sul senso reale della fecondità della famiglia e sul ruolo educativo che essa deve assume non solo nei confronti dei propri figli ma dell'intera universalità.

Successivamente l'Associazione Cope di Catania, che per mezzo della sua Segretaria, ha trasmesso l'esperienza di un'Associazione che nasce proprio ispirandosi all’Art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Quest'Associazione, che crede fermamente nell’importanza di stimolare, promuovere e rafforzare la cooperazione con i popoli dei paesi emergenti, promuovendo il progresso materiale, sociale, culturale e morale degli individui, ci ha presentato alcuni progetti che rendono efficaci i temi dei diritti e della cittadinanza in Tanzania.

IlVescovo Calogero Peri ci ha esortati a dimostrare di credere in  tutte le parole legate al tema della pace cambiando il nostro stile di vita e le nostre abitudini.

Nel corso della giornata è stata realizzata una raccolta di fondi per la realizzazione di nuove case di rieducazione minorile in Bolivia.

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