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Io Credo... 4
Il Simbolo della fede - Simbolo degli Apostoli


Io credo
     1. in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra
     2. e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,
     3. il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
     4. patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
     5. discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;
     6. salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
     7. di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
     8. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica,
     9. la comunione dei santi,
   10. la remissione dei peccati,
   11. la risurrezione della carne,
   12. la vita eterna. Amen.


9. La comunione dei santi
Dopo aver confessato la santa Chiesa cattolica, il Simbolo degli Apostoli aggiunge la comunione dei santi” Questo articolo è una esplicitazione del precedente: la Chiesa è l'assemblea di tutti i santi. La comunione dei santi è dunque Chiesa. L’espressionen comunione dei santi ha due significati, strettamente legati: è comunione alle cose sante, e comunione  tra le persone sante .
Le cose sante sono il Corpo e il Sangue di Cristo, doni santi per crescere nella comunione dello Spirito Santo e comunicarla al mondo; la comunione die santi è dunque la comunione dei beni spirituali, la comunione nella fede, la comunione dei sacramenti che, come altrettante arterie misteriose, uniscono e incorporati in Cristo. La comunione dei santi è comunione dei carismi, comunione della carità: il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni benefiche per tutti in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi o morti; anche ogni peccato nuoce a questa comunione.
Il termine designa poi anche la comunione delle persone sante nel Cristo.
Noi crediamo cioè alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formiamo una comunione, cioè una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l’amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere.


10. La remissione dei peccati
In relazione con lo Spirito Santo il credo pone anche la remissione dei peccati. Il Cristo risorto ha affidato agli Apostoli il potere di perdonare i peccati quando ha loro donato lo Spirito Santo. Il Battesimo è il primo e principale sacramento per il perdono dei peccati: ci unisce a Cristo morto e risorto e ci dona lo Spirito Santo. La grazia del Battesimo, però, non libera la nostra natura dalla sua debolezza; col peccato infatti siamo chiamati a lottare ogni giorno. In tale combattimento contro l’inclinazione al male, chi potrebbe resistere con tanta energia e con tanta vigilanza da riuscire ad evitare ogni ferita del peccato? Secondo la volontà di Cristo, la Chiesa possiede il potere di perdonare qualsiasi  peccato dei battezzati e lo esercita per mezzo dei vescovi e dei sacerdoti nel Sacramento della Penitenza. Per tale mimistero della riconciliazione (2 Cor 5, 18) si compie la remissione dei peccati per mezzo del sangue di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Non c’è nessuna colpa, per grave che sia, che non possa essere perdonata dalla santa Chiesa. Cristo, che è morto per tutti gli uomini, vuole che nella sua Chiesa le porte del perdono siano sempre aperte a chiunque si allontana dal peccato.
Rendiamo grazie a Dio per questo dono fatto alla sua Chiesa, rendendo possibile a ciascuno di noi di avere accesso all’amore di DIo che perdona.


11. la risurrezione della carne
Il termine carne designa l'uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. Noi crediamo in Dio che è il Creatore della carne; crediamo nel Verbo fatto carne per riscattare la carne; crediamo nella risurrezione della carne, compimento della creazione e della redenzione della carne.
Nella risurrezione Dio tornerà a dare la vita incorruttibile al nostro corpo mortale che sarà trasformato proprio per la resurrezione. Come Cristo è risorto e vive per sempre, così tutti noi risusciteremo nell’ultimo giorno per vivere per sempre in Dio e con Dio; anche i nostri corpi mortali ‘quel giorno’ riprenderanno vita, risorgeranno proprio in forza della resurrezione di Gesù.
Crediamo anche nella risurrezione della carne, la carne che abbiamo ora; mentre, tuttavia, si semina nella tomba un corpo corruttibile, risuscita un corpo incorruttibile (1Cor 15,42 ), un corpo spirituale (1Cor 15,44). In conseguenza del peccato originale, l’uomo deve subire la morte corporale, dalla quale sarebbe stato esentato se non avesse peccato. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha liberamente subìto la morte per noi in una sottomissione totale e libera alla volontà di Dio, suo Padre. Con la sua morte ha vinto la morte, aprendo così a tutti gli uomini la possibilità della salvezza; con la sua morte ha aperto la via all anuova creazione, alla resurrezione. Egli stesso risusciterà tutti nell'ultimo giorno, con un corpo incorruttibile: “quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,29). Comprendere come avverrà la risurrezione supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto.


12. La vita eterna
Con la resurrezione professiano anche la fede nella vita eterna, quella che inizierà subito dopo la morte; essa non avrà fine. Sarà preceduta per ognuno da un giudizio particolare ad opera di Cristo, giudice dei vivi e dei morti, e sarà sancita dal giudizio finale.
“La vita, nella sua stessa realtà e verità, è il Padre, che, attraverso il Figlio nello Spirito Santo, riversa come fonte su tutti noi i suoi doni celesti. E per la sua bontà promette veramente anche a noi uomini i beni divini della vita eterna” (san Cirillo di Gerusalemme).
13. Amen
Il Credo, come pure l’ultimo libro della Sacra Scrittura, termina con la parola Amen; in ebraico, Amen si ricongiunge alla stessa radice della parola credere; tale radice esprime la solidità, l’affidabilità, la fedeltà. Si capisce allora perché l’Amen può esprimere tanto la fedeltà di Dio verso di noi quanto la nostra fiducia in lui. Nel profeta Isaia si trova l’espressione Dio di verità, letteralmente Dio dell’Amen, cioè il Dio fedele alle sue promesse.
L’Amen finale del Credo riprende quindi e conferma le due parole con cui inizia: Io credo. Credere significa dire il proprio Amen, il proprio sì alle parole, alle promesse, ai comandamenti di Dio, significa fidarsi totalmente di colui che è l’Amen d’infinito amore e di perfetta fedeltà.
La vita cristiana di ogni giorno sarà allora l’Amen all’Io credo della professione di fede del nostro Battesimo.
“Il Simbolo sia per te come uno specchio. Guardati in esso, per vedere se tu credi tutto quello che dichiari di credere e rallegrati ogni giorno per la tua fede” (Sant’Agostino).

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