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Quello che ci manca fa di noi degli esseri segnati dal desiderio. Il desiderio è la molla che spinge alla ricerca, l’energia che smuove, la forza che fa superare difficoltà e ostacoli.

Ciò che desideriamo caratterizza dunque la nostra vita; anzi noi siamo ciò che desideriamo. E spesso i nostri desideri sono sollecitati da suggestioni che falsano le prospettive e la stessa realtà.Se desideriamo cose, se desideriamo potere, avere, successo … allora rischiamo veramente di farci schiavi di tutto ciò, deludendo il nostro cuore e le nostre attese di felicità. Gli idoli di sempre infatti si propongono come pienezza e realizzazione dell’uomo, impongono la loro logica e generano solo chiusura, delusione, vuoto, conflitti.

Il cammino della Quaresima inizia seriamente quando mi chiedo cosa conta veramente nella mia vita, su cosa la edifico, cosa fa autentica la mia esistenza, le mie relazioni, le mie giornate e lo stesso futuro.

E nell’impalpabile deserto del cuore la tentazione è sempre quella di fare a meno di Dio, di interpretare il suo agire come dettato dal dominio e dall’interesse e non dalla logica del dono e dell’amore di un Padre. Prendere il posto di Dio in effetti è la nostra tentazione ricorrente, illuderci di poter essere una norma e riferimento per se stessi, senza riferirsi a nessun altro fuori di sé; in fondo ritenere di poter decidere cosa sia bene e cosa sia male è la nascosta ambizione del nostro cuore e della nostra mente. Il risultato? Una dolorosa scoperta della propria nudità!

Anche Gesù, all’inizio della sua missione pubblica, avverte la seduzione del potere miracoloso, dell’abbondanza di beni, di una vita immune da ostacoli e da insuccessi; satana lo tenta per separarlo da Dio, dal Padre: ‘Se sei figlio di Dio…”.

Gesù sceglierà di essere povero, disarmato e disarmante; non si appoggerà a nessun potere perché ogni potere finisce coll’esigere un’adorazione che è dovuta solo a Dio.

Gesù supera le tentazioni ricorrendo alla Parola, trovando nel pane della parola la forza per imparare ad essere fedele a Dio e alla sua missione nei confronti dei fratelli, l’energia per imparare l’abbandono al Padre, la scelta di essere messia povero e senza mezzi e sicurezze, ricco solo dell’amore tenace di dare la vita per amore. È la scelta dell’amore l’unica che promuove l’uomo e che lo costituisce nella libertà.